Review: Il Grande Gioco

My rating: 5 of 5 stars
Questo libro mi è stato consigliato come uno dei migliori libri per scoprire l'asia centrale. Non mi ha fatto deluso pur chiaramente (ed esplicitamente nel testo) riferendosi solo ad alcuni aspetti molto limitati dell'asia centrale, gli aspetti presi in esame sono molto rilevanti per me e soprattutto sono vastamente coperti (aggiungendo la giusta dose di conoscenze a priori di cultura generale). L'opera parla di personaggi, persone (per lo più uomini, credo una sola donna) e dà alla storia la sua connotazione umana. Le storie del generale Kaufman sono per me un chiaro esempio di come siano le persone a fare le nazioni. Le storie dei Conolly e dei Pottinger mi entusiasmano, i vari cambi di governo mi danno il contesto ed i viceré mi danno le colpe od i successi. Il libro intrattiene, permette di farsi un'idea chiara delle cose e mostra come le opinioni cambino, come le singole opinioni siano soggettive, come la ricerca sul campo possa essere più ponderata di chi da casa lontano dal pericolo esprime la propria opinione sui giornali. I russofobi esistono ovunque nell'opera, ma sono molto di più le paure a fare da padrone che i fatti. I russi e gli anglofobi (nel contesto storico di allora più giustamente degli anglofobi di adesso) si dimostrano essere non troppo diversi nel tempo, la Russia annette con gioia invadendo stati che "anelavano" l'invasione; gli anglofobi interpretano i loro fatti come conseguenze delle azioni degli inglesi e seppure con più ragione di come facciano adesso, sempre delegittimando le proprie colpe. Il libro è abbastanza grande e richiede un numero di ore non indifferente, però è perfettamente giustificata ogni pagina salvo quella di qualche racconto iniziale magari superfluo. Lascia molto e credo che valga la pena la lettura, più valida di tante altre cose e scritta anche meglio ;)
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