Lo sviluppo, la crescita... perché dovrebbero interessarci?
Non capisco, più cresco, più mi informo, più studio, più lavoro e più non capisco perché io debba farlo, quello che conta non dovrebbe essere l'essere felici? Perché devo sforzarmi di fare cose che potenzialmente mi rendono infelice? Sì, è un discorso da corrente filosofica conservatrice ed antidiluviana, la risposta potrebbe semplicemente essere che non ci sia nulla di male nel cambiamento, nel miglioramento, anzi si potrebbe dire che lì troveremo il nostro benessere.
Probabilmente è così e non voglio pensare che sia tutto un benessere indotto ed artificiale, superfluo ed usato per schiavizzarmi.
Non credo che sarei sempre felice se smettessi di vivere in una società che mi coccola ed andassi a procacciarmi il cibo direttamente senza intermediari.
Però a questo punto basterebbe pensare solo all'eliminare gli sforzi, i problemi e dare soltanto il piacere, niente lavori faticosi, niente grossi studi, niente crescita, ma tutto in equilibrio costante.
Ovviamente per fare questo serve qualcuno che lavori, qualcuno che procacci le sostanze e te le renda reperibili e nessuno o quasi vorrebbe esser quel qualcuno.
E le malattie? Chi ha voglia di morire o di vivere la propria vita in preda alla sofferenza? Anche qua immagino che la risposta sia "ben pochi" e se vogliamo essere tra i curati o direttamente tra i fortunati senza disguidi con la propria salute evidenti, serve qualcuno che sappia curarci od eliminare le fonti dannose.
Insomma sì, devo impegnarmi e studiare, devo imparare a fare cose affinché altri imparino a farne altri ed io possa arrivare a farne il meno possibile. Contorto, ma immagino che sia banale, immagino che tutti pensino questo. Un po' stupido apparentemente, ma di certo se non hai una rendita senza sforzo data da qualche testamento di un certo nonno sudafricano, dubito che tu possa fare altro.
Quindi sono qui a chiedermi se domani dovrò svegliarmi e dedicare la mia giornata allo studio del citoscheletro di una cellula, cosa che in tanti hanno ed in tanti faranno.
Sarò sincero, mi diverte imparare, mi fa capire più cose e questo come abbiamo già notato mi permette di vivere in maniera più tranquilla e con un maggiore benessere; il solito "la cultura ci rende forti, la cultura ci rende liberi".
Sento comunque un non so che di amaro, non potevo nascere ricco e direttamente evitare tutto questo? Mi avrebbe reso felice? Avrei avuto le mie emozioni, ma magari avrei evitato quelle negative e forse la mia vita sarebbe stata più longeva come molti studi di sociologia mi hanno insegnato.
Onestamente volevo parlare dello sfruttamento delle risorse in Papua Nuova Guinea e del cazzo di dominio da parte dell'economia in quell'isola, economia che dovrebbe renderli liberi, ma che li assoggetta a regole altrui in primis lingue altrui, sì che bello imparare lingue, un po' meno se la tua capacità di imparare l'inglese è ciò che ti distingue dall'essere povero all'essere quantomeno un civile; in un mondo in cui tutti seguono degli standard, è difficile farne a meno; devi omologarti, immagino.
Questa omologazione ha un prezzo, soprattutto per chi la vive da non omologato, non puoi difenderti.
Ma davvero non riesco a parlare di loro e del dominio dell'Australia senza chiedermi che me ne importi e perché dovrebbe esserci qualcosa di sbagliato; alla fine diminuiamo i loro problemi in qualche qual modo, l'agricoltura intensiva aiuterà anche loro ed anche l'estrazione di risorse.
Continuo a non capirlo, è meglio così? O no? Mi domando se abbia senso, da una parte odio i nostri metodi occidentali, da buon socialista di sinistra penso che si possa solo imparare dal diverso e che tutti vadano rispettati e bla, bla. Sì, oggettivamente far finta che non ci sia sfruttamento dei lavoratori da quelle parti è da stolti, ma ha davvero importanza? Non avrebbero sofferto comunque anche se sotto forme differenti le pene che la vita inevitabilmente porta con sé? Magari li aiutiamo anche.
Potremmo fare di meglio, sì, sì; forse il mio problema è questo, il modo in cui usiamo i mezzi e le finalità di questi ultimi, dovremmo cercare di stare tutti nel più totale benessere, qualunque esso sia, ma non crearci degli idoli, non autodistruggerci, non puntare al nulla; dannazione non gioverebbe a tutti? basta perdere tempo in merda.
Eppure a me la merda piace, dimentico anche questo, alcuni desideri sono inutili, alcune voglie non me le spiego, sono poche, sia chiaro, ma ci sono. Non ho bisogno di sapere quale sia la parte più piccola della materia, la parte così piccola che neanche dopo millenni arriverebbe ad interagire con noi, noi interagiremmo sempre con i suoi strati superiori. Eppure sono così curioso. Ma magari è solo un pregiudizio instillato da non so che cosa e vivrei benissimo senza saperlo.
Questo è ciò che mi è venuto in mente, non sono religioso, questo aspetto in questo caso mi danneggia, ma magari qualcuno riesce a dirmi qualcosa anche senza quest'ultima, magari semplicemente con del buon senso mi rispedirà a riprendere il mio senno.
Intanto l'orario del mio computer è tornato un'ora indietro, sono passato all'ora solare, divertente. Che cosa è cambiato? magari riuscirò a non svegliarmi troppo tardi adesso, anche se in un orario che ci siamo scelti da soli, mi chiedo perché preoccuparmi anche di questo.
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