Infatuarsi
Devo dire che se c'è qualcosa che mi manca più di ogni altra cosa da quando il virus è in circolazione, beh, quella cosa è certamente innamorarmi. Innamorarmi delle cose, delle persone, degli eventi.
Background
Io ho rispettato e continuo a rispettare le norme più o meno in maniera pedissequa, ma non solo quelle imposte, ma anche quelle consigliate fin dall'inizio e che sono principalmente norme di buon senso sviluppatesi addirittura nel lontano Medioevo con la storia della peste ed il resto. Sostanzialmente non tocco persona al di fuori dei miei familiari da marzo, salvo rare, rarissime, contabili sulle dita delle mani, eccezioni. Questo non tanto perché io sia schizzinoso, ma perché questo più che l'anno della Pandemia, è stato l'anno del mio diploma, dei miei due trasferimenti e dell'inizio dell'università ed ho deciso fin da quando se n'è presentata l'occasione che ne avrei approfittato per concentrarmi, immolarmi, abnegarmi per un solo fine, quello di migliorare la mia vita, me stesso, i miei studi poiché la possibilità mi era stata data ed io dovevo solo coglierla senza neanche troppi sforzi, sono un paio d'anni in realtà che già tipicamente sono impegnato in quella cosa logorante e paradossale che è il miglioramento personale; non uscire spesso, risparmiare, studiare, detestarsi per i fallimenti, sono cose che mi caratterizzano in generale, ma adesso sono stato legittimato e mi è stato dato più tempo per seguirle.
![]() |
Giusto per ravvivare l'attenzione |
Sviluppo della Vicenda, Successi, Conseguenze
Qua farò esplodere più del solito (come se questo blog non servisse ad altro) in sintesi la mia modestia e vanità. Mi sono diplomato con 100 (regalato, a dire di alcuni, a tutti gli studenti del mio anno a causa della situazione; vorrei che avessero visto come effettivamente ai miei insegnanti non importasse nulla di quello che dicessi all'esame e di come fosse l'esame e che vedessero come in quell'ora e mezza io abbia parlato con loro come un pari, di tutto, collegandomi e congedandomi alla fine senza che a nessuno importasse del voto finale), ho quasi abbandonato i miei amici, mi sono trasferito con i miei genitori durante l'estate (cosa già programmata, ma che ero restio a fare perché avevo una vita lì dove vivevo, vita che mi rallentava e che ora però non era più consigliato avere a livello internazionale). Ho passato l'estate in un posto nuovo dove non conoscevo nessuno e dove sapevo che non ci fosse bisogno di conoscere nessuno e così mi concentrai per il TOLC (Test OnLine CISIA, per l'università insomma) e cominciai anche, come molti a quanto pare, una intensa attività fisica all'aperto nei pochi momenti in cui non studiavo, leggevo o mi svagavo (o mantenuto la cattiva abitudine di giocare con i miei che potevo permettersi di stare online con me), motivato dal fatto che avessi una città da conoscere, dello studio da consolidare (dicono che l'attività fisica aiuti) e che nessuno potesse giudicarmi, o meglio nessuno di cui mi importasse. Passai il test con poco più del minimo necessario, abbastanza per permettermi quantomeno di fare richiesta e di non aver bisogno di dare esami di recupero, diciamo, in praticamente ogni università d'Italia pubblica, ed ero felicissimo. Due ragioni per giustificare questo:
- Innanzitutto mi sono riempito tra le altre cose di classifiche e medie dei risultati tipici a questi test da parte degli studenti e sorprenderà, ma tipicamente la stragrande maggioranza non fa neanche i punteggi minimi necessari (come ho potuto notare anche vedendo come andava ai miei conoscenti e come nel tempo sono cambiate le scelte, le effettive azioni dei miei amici e dei miei ex compagni riguardo al loro futuro). Ero sopra la media, che felicità e che sciocchezza come ho potuto constatare conoscendo i miei colleghi di università di oggi i quali adesso sono la media con cui devo confrontarmi e tutto il resto è relativo.
- Seconda motivazione. Potrà avervi sorpreso o fatto piacere, notare che nonostante tutte le mie parole sull'impegno e la mia abnegazione, io abbia fatto un risultato comunque abbastanza mediocre (e non sufficiente come vedremo avanti). Va contestualizzato, vengo sicuramente se non dalla più povera dalla quasi più povera provincia Italiana, questo riflette in qualche modo la mia istruzione, non tanto perché fossero tutti stupidi ed ignoranti (in molti, forse, ma comunque al giorno d'oggi siamo tutti connessi ed i contenuti che arrivano a voi, possono arrivare anche gratuitamente con un po' di impegno ad un ragazzo dall'altra parte del mondo), ma più che altro perché questa povertà si traduceva in una mancanza di un laboratorio nel mio istituto, di una palestra, di una vera aula informatica e di apparecchiature che possono essere utili ad abituarsi a futuri test online. In più il retaggio principale della mia città e le materie a cui si dava più peso nella mia scuola erano quelle umanistiche (anche perché ho frequentato un corso umanistico) e c'era scarsità di insegnanti, in particolar modo di scienze e di matematica(l'unica purtroppo che in cinque anni non mi è mai cambiata, e mi duole dirlo, ma non sapeva minimamente fare il suo lavoro, vi dirò soltanto che non ho mai fatto alle superiori logaritmi ed esponenziali e non penso serva specificare che cos'altro non ho mai fatto scolasticamente, evidentemente ai miei compagni andava bene così); sostanzialmente non ho mai avuto praticamente per più di un anno di fila lo stesso insegnante di scienze ed essi volavano via anche in mezzo all'anno. Tutto questo, unito magari ad un periodo iniziale non proprio dedito allo studio (i primi due anni di superiori li ho molto sottovalutati), mi ha portato ad essere pienamente soddisfatto del mio risultato ottenuto praticamente solo attraverso l'impegno estivo in un TOLC di ingegneria.
Tra le altre cose ho iniziato questo blog, utile strumento di valutazione per me, in più mi permette di svagarmi e di gustarmi i benefici catartici dello scrivere.
Non sono passato alla mia agognata università di Bologna, ma dopo qualche scorrimento sono passato alla mia seconda scelta (aimhé forse l'unico compromesso che mi è pesato, perché come molti altri, anche io mi sono reso conto che non potessi fare tutto ciò che volessi solo impegnandomi ed ho dovuto cambiare qualcosa) l'univesità di Padova (la quale comunque per il poco che l'ho vissuta per ora, è sicuramente apprezzabilissima ed è sicuramente molto più di quello che avessi prima).
Mi sono trasferito, ho studiato, mi sono impegnato, ho fatto qualche orribile e non troppo vera amicizia e nulla.
![]() |
Un bel Martin pescatore |
Serve/ voglio altro
Adesso sono un po' annoiato di questo, penso che il mondo online che mi ha sostenuto e fatto innamorare per tuto l'anno passato, ormai mi stia un po' annoiando, le poche volte che esco per ora, per me è sempre un'avventura e sento che mi manca qualcosa. Mi manca certamente il contatto fisico, la castità non mi si addice. Mi manca anche sorridere a qualcuno che possa vedermi farlo, per quanto stupido sia. Ho paura di miticizzare un po' queste cose "esterne" per ora, ma tra le persone stupende che vedo camminare, alle cose che vorrei vedere, mi sembra che il divertimento stia da un'altra parte. E poi diamine l'unico motivo per cui non ho scelto una di queste nuove e pragmatiche università online è proprio il mondo universitario vivo, volevo partecipare ad eventi, scontrarmi per sbaglio con persone esperte di argomenti a me lontani e toccare laboratori e cose affascinanti. C'è davvero un mondo grazie ad internet da esplorare, stupendo, ma non è l'unico e mi sta un po' struggendo il fatto di sapere che ci siano due mondi e che io viva però soltanto in uno. Ovviamente esco di casa, ma sono forse un po' troppo pieno di remore e mi senterei in colpa se mi godessi un momento fuori casa senza un valido motivo perciò spesso non do il meglio di me fuori, è come se fosse sbagliato. NON voglio fare il rivoluzionario e per molti queste ultime cose saranno una banalità, ma io ero convinto che non ne avrei sentito così tanto la mancanza da fingere che fuori ci fosse più bellezza che dentro. Dico fingere perché in parte è vero, la bellezza esiste solo laddove noi la vediamo. Se fossi sempre fuori casa, gradirei di più la casa e via dicendo. Sono forse stato di nuovo sconfitto, ma scrivendo questo e ripensando veramente alle cose, notando anche quanto io mi diverta a scrivere che ormai è più di un'ora che lo faccio, mi rendo conto di quanto tutto dipenda solo da me e che sono io a dover accettare per primo darmi da fare per trovare qualcosa che mi faccia infatuare.
Commenti
Posta un commento