Cdp, Crescità personale, Risparmio Sano, Speranza e Supporto
Perché ho acquistato il mio primo buono fruttifero postale? (bfp)
Sarò breve, è più un ragionamento per me stesso questo. Avevo dei soldi ottenuti grazie alla borsa di studio, non per merito, ma per ISEE. Erano una cifra che non sono abituato a gestire, averla per me era intollerabile considerando che non l'avrei certamente sfruttata salvo per emergenze, dato il periodo, non ho davvero neanche la possibilità di fare spese straordinarie e molti dei beni "necessari" per la mia carriera universitaria mi è stato possibile acquistarli con altri supporti economici concessi ed investiti dallo stato (e dall'università) per supportare i cittadini nelle esigenze del periodo (connessione ad internet, tablet, pc). Avere una quantità per me cospicua di denaro, inutilizzabile e non veramente necessaria per me era una forma di sconforto. Sono quel tipo di persona molto minimalista e pragmatica che ricerca solo ciò che soggettivamente ritiene utile per se stessa; se qualcosa non è sfruttato, ma potenzialmente potrebbe, mi causa enormi riflessioni. In più come già detto, non c'è davvero molto che si possa fare con il denaro in questo periodo, la scelta più ovvia risulta per forza cadere nell'investimento e poiché non amo scommettere per motivazioni facilmente deducibili, e non sono neanche un ottimista che ha voglia di guadagnare grosse somme che comunque non utilizzerebbe, la forma più sensata di investimento risulta essere per me quella in virtù del risparmio (ciò che sta nel limite tra il deposito e l'investimento).Queste motivazioni però sembrano più giustificare il perché io abbia scelto di "investire" più che il perché io abbia scelto i bfp.
Perché affidarsi alla Cassa Depositi e Prestiti?
Questa domanda non ha una risposta realmente razionale e finanziariamente sensata. L'economia e la finanza non sono i miei campi ed i miei ragionamenti sono per lo più quasi sicuramente guidati da bias cognitivi. Non mi piacciono particolarmente gli attuali gestori della Cdp e certamente il governo italiano e lo sviluppo economico, addirittura mondiale, non sono nel loro periodo più roseo. Ma proprio per queste ultime due asserzioni (Italia e sviluppo economico mondiale) ed essendo conscio della mia ignoranza nel settore io preferisco scartare un investimento privato; non vedo sicurezze verso nessun fronte al di fuori di quello farmaceutico in questo momento e trovo molto più rischiosa una qualunque altra forma di investimento. L'Italia oltretutto è il posto in cui vivo e studio quindi mi conviene che sia la prima cosa a cui offro supporto in una situazione in cui tutti sono in crisi. In un anno con un buono fruttifero postale ordinario avrò "guadagnato" a mala pena un euro o poco più con la mia somma, da quel che ho capito (ovviamente più anni passano, più la proporzione sul guadagno aumenta). Tuttavia io ho già spiegato come non mi interessi guadagnarci e neanche avere una rendita in realtà, lavorare non mi dispiacerà se riuscirò in ciò che voglio. Ci sono comunque altre forme di investimento molto sicure e quelle bancarie ad esempio ti restituiscono anche in caso di bancarotta il denaro sino ad una certa cifra (fondo interbancario di tutela dei depositi), però è anche vero che seppur basso il rischio di andare in perdita esiste mentre nei bfp è praticamente impossibile salvo default ed io ho già esposto come per me sia più egoisticamente e trivialmente rassicurante investire in qualcosa che sfrutto e la quale finché esiste mi supporta un minimo (d'altronde la borsa di studio stessa è statale ed inutile che io spieghi quanti altri vantaggi ci dia il vivere in uno stato). Aggiungo che personalmente questo è anche un interessante periodo per l'Italia dato che il nostro presidente del consiglio è Mario Draghi, ex presidente della BCE.
Il valore nominale del mio buono è interamente rimborsabile in qualunque momento e tra un anno potrò cambiare idea, riprendere, volendo, quei soldi e magari anche quei due euro in più; e nel frattempo se i miei fondi saranno stati utili e ben usati per uscire da questa situazione nel migliore dei modi (perché è evidente che finché non se ne esce qualunque cifra sia per me inutile) allora sarà davvero tutto di guadagnato.
Povertà intellettuale, codardia, ignoranza
Probabilmente per molti versi il mio ragionamento è soltanto una forma di codardia, di ignoranza finanziaria e di rassicurazione. Non propriamente il massimo del pragmatismo utile e neanche dell'attivismo. Però che ne dite, ha senso? Può tornare un minimo (meglio di nulla) utile un ragionamento simile?
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