Review: Cecità

Cecità Cecità by José Saramago
My rating: 3 of 5 stars

Inizialmente sono stato ingannato dallo spessore del libro e dal numero di pagine, lo credevo un libro discretamente breve, ma ho potuto notare che mi ha richiesto più tempo del previsto finirlo poiché è scritto praticamente come un lungo flusso di coscienza con le virgole ed i punti. C'è una voce continua che a volte diventa quella dei personaggi, ma che non mostra mai sintomi di questo cambiamento eccetto che nell'uso delle lettere maiuscole all'inizio di ogni frase; questa caratteristica ha reso il libro pesante in ogni sua pagina, specie per una persona come me che ama leggere ogni singolo lemma. Inizialmente questa cosa mi aveva infastidito ed un po' spaventato, ma devo ammettere che non sia un motivo così valido per criticare l'opera almeno dal punto di vista contenutistico, questa è una critica allo stile ed alle mie impressioni da giovane lettore. Per quanto riguarda la critica al contenuto, per quanto mi è possibile: L'opera parla di una epidemia, un'epidemia che ben poco ha di simile a quella che recentemente ha colpito il mondo reale. La malattia è estremamente grave, imprevedibilmente contagiosa (ha sicuramente un indice RT maggiore di 1), non ha cura e rende impossibile trovarne una, è inspiegabile, impossibile da rallentare con qualunque mezzo e fa paura. Insomma la storia rappresenta ciò che sarebbe una epidemia se ciò che i giornali sensazionalistici dicono fosse vero. Se avessi letto questo libro due anni e mezzo fa od anche prima, l'avrei sicuramente visto con occhi diversi, ma adesso mi sembra che sia troppo irrealistica e volutamente pessimistica la visione degli eventi.; ho sviluppato un profondo pregiudizio per chiunque bolli le quarantene come misure inefficaci, ho trovato estremamente esagerate le reazioni da lui descritte e l'egoismo dilagante (che poi sono i veri temi dell'opera), ha letteralmente descritto come una minoranza le persone per bene e sensate. Devo dire che mi piacerebbe pensare che il mondo sia pieno di pazzi, ma ho sperimentato che non è così, diamo soltanto troppo peso a quest'ultimi. Chiaro, la mia critica è diventata molto soggettiva ad un certo punto, mi sembra anche evidente che Saramago potesse non essere interessato a rappresentare le dinamiche reali di una epidemia e di fatti ha scelto la cecità come malattia contagiosa, ma queste sono le mie valutazioni a prescindere da Saramago sulla mia esperienza. Non apprezzo il modo aneddotico in cui le persone vivono per tutto il testo, non apprezzo l'ermetismo dei dialoghi e la mentalità novecentesca che ogni tanto traspare, ma al contempo trovo interessanti questi dettagli e questo stile, in più l'opera è sicuramente scritta bene genericamente e fa il suo lavoro dunque tre stelle.

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